Gli analizzatori per ematologia si sono evoluti nel corso dei decenni sino ad arrivare ai più recenti e sofisticati strumenti che sfruttando le tecnologie ad impedenza e laser, oggi riescono a fornirci emogrammi con molte più informazioni rispetto al passato.
Ciononostante alcune peculiarità ematologiche non possono essere rilevate accuratamente nemmeno dai più costosi ed avanzati strumenti: ad esempio la presenza di neutrofili bandati e tossici, la presenza di globuli rossi nucleati, la presenza di cellule displastiche ed immature, gli agenti eziologici.
Accanto alla conta cellulare automatizzata risulta pertanto sempre indispensabile la valutazione microscopica dello striscio ematico, anche in presenza di conte cellulari automatizzate apparentemente normali.
In particolare, l’osservazione al microscopio ha lo scopo di:
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Verificare la correttezza della conta differenziale leucocitaria effettuata dallo strumento.
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Valutare la presenza di eventuali popolazioni cellulari atipiche o di cellule non classificabili, che gli analizzatori non sono in grado di classificare adeguatamente.
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Verificare la presenza di globuli rossi nucleati che possono alterare considerevolmente – se presenti in elevata percentuale – la conta leucocitaria fornita dall’analizzatore automatico (in particolare dei linfociti).
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Valutare la morfologia leucocitaria, in particolare dei neutrofili, definendo la presenza di tossicità citoplasmatica e spostamento a sinistra (neutrofili in banda).
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Valutare la morfologia eritrocitaria riportando eventuali anomalie di forma, nonché valutare la presenza di parassiti intracellulari, o presenti sulla membrana eritrocitaria.
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Verificare la correttezza della conta piastrinica fornita dallo strumento mediante l’esecuzione della stima piastrinica
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Ricercare agenti eziologici (inclusi virali, es. cimurro; batteri; protozoi come i piroplasmi o le leishmanie; larve di nematodi)
Affinche tutte questi aspetti possano essere adeguatamente valutati, è necessario che lo striscio ematico sia di buona qualità ed eseguito a fresco subito dopo il prelievo. Per un laboratorio commerciale come LaVallonea, è quindi indispensabile la collaborazione dei clinici referenti, che dovrebbero sempre, ogni qualvolta richiedono un esame emocromocitometrico, saper preparare uno striscio ben fatto da inviare con la provetta di sangua al laboratorio. Lo striscio di sangue deve essere effettuato possibilimente con vetrini con banda sabbiata, sui quali è possibile scrivere i dati identificativi del paziente.
Occorre depositare una piccola goccia di sangue, meglio se direttamente dalla siringa con cui viene eseguito il prelievo, in corrispondenza della estremità del vetrino portaoggetto. In alternativa si può deporre una goccia di sangue prelevato dalla provetta in cui è stato messo il sangue.
Successivamente con un altro vetrino “incidente”, con bordi molati, inclinato di circa 30 – 45°, e posto davanti alla goccia di sangue depositata sul portaoggetto, il sangue viene spostato verso la goccia di sangue che, a contatto con il vetrino stesso, si diffonde rapidamente lungo il bordo. Non appena questo si verifica il vetrino incidente viene fatto avanzare dolcemente e rapidamente lungo il portaoggetto. Immediatamente lo striscio viene asciugato all’aria. Lo striscio stesso dovrebbe estendersi per circa due terzi della lunghezza del vetrino, finendo con un bordo frastagliato (definito a penna d'uccello) prima della fine del vetrino stesso (vedere figure e video allegato).