La misurazione della citrullina sierica è stata proposta in passato quale possibile marker di funzione intestinale. Essendo nell'uomo sintetizzata esclusivamente a livello di enterociti, è stato ipotizzato che la sua concentrazione ematica fosse quindi correlata con la massa enterica funzionante. Nell’uomo numerosi studi sembrano confermare la sua utilità in gastroenterologia. In veterinaria tuttavia, un solo studio in passato ha confermato questi dati, ma era relativo a un gruppi di cani affetti da gastro-enterite acuta causata da parvovirosi.
La nostra consulente in medicina interna Magda Gerou-Ferriani, insieme ad altri autori, ha pubblicato recentemente un interessante studio su Journal of Veterinary Internal Medicine, relativo all’utilizzo della citrullina nella valutazione diagnostica e prognostica delle enteropatie croniche canine. I risultati sono stati molto sorprendenti, e anche scoraggianti: la concentrazione di citrullina sierica non differiva infatti tra i cani con enteropatia cronica e i controlli, e non differeniva nemmeno tra le diverse cause di enteropatia. Inoltre non vie era nessuna differenza correlabile con la gravità della patologia (score CIBDAI), alla presenza o meno di enteropatia proteino-disperdente, e nemmeno con la prognosi delle patologie valutate e la eventuale risposta terapeutica.
In conclusione, sostengono gli autori, non si è potuta rilevare nessuna differenza significativa tra i vari gruppi, rendendo questo analita praticamente inutile nelle forme croniche canine. Probabilmente in queste enteropatie del cane non si assiste ad una drastica riduzione della massa di enterociti come in alcune gravi patologie umane o nella parvovirosi canina.
Per chi volesse leggere l'intero studio, in allegato potete scaricare l'articolo completo Open-Access.
Buona lettura, Walter Bertazzolo & Magda Gerou-Ferriani